Maria Pia Daidone negli ultimissimi mesi del ’98 ha preparato visioni ironiche, dai risvolti decisamente e sapientemente “pop” e senza dubbio originali, utilizzando i grattini del parcheggio, foglietti di carta con le caselle argentate, ed ispirandosi alle figure degli “accertatori”, che spesso in coppia, o in gruppi di tre, vagano per il quartiere loro assegnato e controllano le auto parcheggiate se sono in regola. Col blocchetto delle multe terrorizzano gli automobilisti. Si sa che gli automobilisti napoletani sono un po’ (ma solo un po’ ?) indisciplinati e che non temono molto i vigili urbani, ma dinnanzi alla severità di queste nuove figure dell’ordine sono rimasti spiazzati, perché non riescono a farla franca. Degli “accertatori metropolitani” ne hanno parlato le televisioni private e le tv statali mentre la stampa quotidiana, a più riprese, li ha ora osannati, ora messi sugli scudi, ma solo Maria Pia Daidone li ha fissati in una memoria estetica di alto profilo espressivo.
Gli “accertatori metropolitani”, ora angioletti, ora diavoletti, ma sempre più diavoletti sembra, guardano il territorio. Colpiscono quasi sempre.
Gli automobilisti devono fare i conti, e che conti!, col parchimetro e con i famigerati grattini e con i nuovi cerberi blu delle strade, i malvisti “accertatori metropolitani”.
Ormai parcheggiare è un lusso…..
Riusciremo a salvarci da un naufragio economico?
Maria Pia Daidone brillantemente ha saputo riutilizzare i grattini e con dosaggi umoristici ha penetrato uno sfondo sociale ed ambientale.
L’acuta investigazione dell’artista tratta la vivibilità urbana.
Ha affrontato con ironia i problemi del traffico e con un gioco penetrante e pungente, a tratti arguto e malizioso, ha inventato scene spiritose e curiose che fanno pensare.
Nel divertito e, talvolta, caustico umorismo che sostanzia i lavori di Maria Pia Daidone s’accende e sale la spigolatura critica.
La città ha bisogno di spazio ed aria e le visioni mordaci e sardoniche dell’artista colpiscono.
Maria Pia Daidone si diverte con la satira di costume e raccontare quello che succede in città, e non solo, e il suo misurato e divertito umorismo lo riscontriamo anche nei suoi ultimi collages, che realizza con diversi materiali cartacei, quando tratta sia fabulisticamente e sia con determinazione temi ed aspetti della vita.
Maurizio Vitiello