“Figura nigra est prima materia”, le sagome nere di Maria Pia sono, infatti, la rappresentazione originale di un misterioso processo che ritrova la sua logica applicazione nelle leggi dell’alchimia.
L’evidente simbolismo alchemico presente nel linguaggio pittorico dell’artista, si struttura in oscillazioni di sperimentazioni tecniche (trasformative del supporto ligneo) e trasformazioni pittoriche di segni magico-sacri, di incisioni, di codici alfanumerici.
Dalla manipolazione stessa del materiale ligneo in smalti, inchiostri, incisioni, cere e veline, alla fabulazione del racconto e delle iconografie, alle scatole e magici quadrati, l’arte di Daidone s’inoltra in un’operazione di riscatto esibito dai “voli” della fantasia sulla “nerezza” della quotidianità. L’interpretazione pittorica, anche se si sviluppa in un registro di comunicazione complesso, per i suoi enigmatici simbolismi, viene esemplificata dai rimandi culturali, che affiorano come chiavi di lettura.
Infatti, il caos inerte della materia e la sua animazione nelle forme sono risolti dall’artista, in termini quasi istintivi, per ricondurci, insieme alle sue opere, verso certezze totalizzanti nei percorsi della Conoscenza.
Napoli, febbraio 2004
Paola Germana Martusciello